Cambio di Presidenza per la LCTA

La Lugano Commodity Trading Association (LCTA) è un’associazione senza scopo di lucro e riunisce aziende attive nell’ambito del commercio di materie prime, delle spedizioni, delle assicurazioni e del finanziamento di questo settore. Nel 2020 la LCTA ha festeggiato i suoi primi 10 anni e dopo un decennio, il Presidente Thomas Patrick ha deciso di dimettersi. Il Comitato Esecutivo della LCTA, secondo gli statuti, ha eletto il nuovo Presidente: Matteo Somaini, General Manager Finance, DITH. La LCTA vorrebbe cogliere l’occasione per ringraziare il Presidente uscente e sottolineare l’eccezionale contributo da lui dato alla nostra associazione. Thomas Patrick ha sempre mostrato un grande impegno e investimento personale ed è stato fondamentale per i progressi che abbiamo fatto come associazione in dieci anni.
Il cambio di Presidente è stato comunicato ai soci della LCTA in occasione dell’Assemblea Generale Ordinaria che purtroppo quest’anno, a causa della pandemia di COVID-19, non ha potuto tenersi in presenza, ma è stata organizzata in forma scritta. Vorremmo così presentarvi il nuovo Presidente della LCTA con un’intervista.
Sig. Somaini, lei è coinvolto nella LCTA dall’inizio, 10 anni fa, cosa ci può dire dell’evoluzione dell’associazione negli anni?
Quando ci siamo incontrati per la prima volta più di dieci anni fa – la Camera di Commercio, una società di trading e una banca – eravamo sei persone consapevoli che il nostro ambiente fosse in rapida evoluzione, con l’obiettivo di creare valore nelle aree della formazione, del networking e della comunicazione con il pubblico. Dopo dieci anni, la LCTA conta 53 associati e facciamo parte della STSA – l’associazione nazionale con cui coordiniamo la maggior parte delle iniziative pubbliche riguardanti il settore. La nostra associazione organizza formazione continua per le persone attive nel commercio di materie prime e abbiamo avviato da alcuni anni il corso post-laurea “CAS Commodity Professional”, in collaborazione con la Zug Commodity Association e la Hochschule Luzern. Organizziamo una conferenza annuale che attrae a Lugano persone da tutta Europa e partecipiamo ad eventi selezionati all’estero, puntando a creare nuove opportunità per i nostri soci e promuovendo Lugano come importante piazza per il commercio internazionale di materie prime.
È il risultato del duro lavoro del nostro segretario, del presidente uscente e del board, con la collaborazione di tutti i nostri associati. Dieci anni fa non era scontato, soprattutto vista la scarsa abitudine delle nostre aziende al confronto con il pubblico e a fare sistema.
Qual è secondo voi il più grande punto di forza di LCTA?
Direi che è il senso di comunità. In Ticino siamo circa 70 aziende ed impieghiamo oltre 2.000 persone. Con il tempo credo sia maturata nei soci la consapevolezza che non siamo solo individui che lavorano nello stesso settore, spesso si occupano di materie prime diverse, a volte competono sullo stesso mercato. Siamo una comunità, condividiamo lo stesso territorio (Lugano è la nostra base, il mercato globale è il nostro ambiente di lavoro), condividiamo interessi e valori. Penso che la consapevolezza di questo senso di comunità sia allo stesso tempo il principale punto di forza dell’associazione, nonché uno dei risultati più significativi della LCTA nel primo decennio di attività.
Cos’è particolarmente importante per lei come Presidente della LCTA?
Sicuramente considero in primo luogo che tutti i soci si sentano rappresentati nei valori dell’associazione, con l’obiettivo di preservare e far crescere la comunità che abbiamo “scoperto”. In parallelo, la LCTA dovrebbe continuare a concentrarsi per supportare i membri e le nuove aziende del settore, condividendo il know-how e creando valore attraverso la nostra rete.
Cosa non vedi l’ora di fare come Presidente dell’associazione?
Quando abbiamo iniziato a discutere l’idea dell’associazione, nel 2010, stavamo superando una delle più gravi recessioni economiche della storia, percepivamo che il mondo sarebbe stato diverso e avremmo dovuto adattare rapidamente il nostro modus operandi, per soddisfare nuove esigenze, soprattutto sotto la spinta del settore finanziario. È stato uno dei motivi che ci ha uniti. Oggi ci troviamo di fronte a qualcosa di simile, in una certa misura più estremo, probabilmente più rapido, che certamente influisce pesantemente sulle nostre vite quanto sui nostri modelli di business.
La Svizzera è il principale paese al mondo per il finanziamento del commercio di materie prime, primo paese per il trading di energia, metalli e materie prime agricole, e il Ticino è uno dei tre Commodity hub in Svizzera. Compagnie di navigazione con sede in Svizzera movimentano oltre il 20% delle merci spedite via mare. Abbiamo le migliori aziende che forniscono servizi, gestiscono logistica e rischi, a tutti i livelli della catena di fornitura di ogni categoria di merce.
Non vedo l’ora di collaborare con il nostro board, tutti i nostri membri e i nostri colleghi in Svizzera – e perché no in altre importanti piazze in tutto il mondo, come Londra, Singapore e Dubai – per raccogliere le nuove sfide. È un’opportunità di innovazione unica, non solo basata sulla tecnologia. Possiamo guidare la trasformazione attraverso un’innovazione responsabile e spostare l’industria verso un approccio basato sulla co-opetition, mirando a risultati di lungo periodo e sostenibili, per creare valore per tutti gli stakeholder.